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Diversi studi scientifici hanno documentato la certezza di una correlazione tra lo stato di salute delle gengive e il benessere dell’intestino. In questo articolo, ci proponiamo di esaminare attentamente le complesse motivazioni fisiologiche e patologiche che sottendono a questa connessione sinergica, al fine di fornire una comprensione più completa e dettagliata di questo interessante legame tra due distretti anatomici apparentemente distanti.

 

Parodontite e Malattie intestinali croniche

La bocca è la sede del secondo più complesso microbioma del nostro corpo dopo il colon. Recenti studi hanno riportato un aumento del rischio di sviluppare parodontite nei pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD) come il morbo di Crohn e la colite ulcerosa.

Sia la parodontite che le IBD rientrano nella categoria delle “Non CommunicableDiseases (NCDS), ad oggi considerate come la prima causa di disabilità e mortalità globale. Nello specifico la parodontite è stata associata ad almeno altre 57 NCDS tra cui il cancro colon-rettale, il diabete di tipo II, l’artrite reumatoide, la malattia renale cronica e la malattia cardiovascolare ateromatosa e, come riferito in precedenza, la IBD.

Il corpo umano, in condizioni di salute, si trova in una relazione di simbiosi con i microorganismi che colonizzano le diverse sedi del nostro organismo tanto che attualmente i microbiologi descrivono l’uomo come un “olobionte” ovvero un superorganismo formato da microorganismi (circa 75-200 trilioni) e cellule (circa 50-100 trilioni).

Il microbiota della bocca e dell’intestino rappresentano microhabitat ricchi e distinti tra loro, ognuno caratterizzato da una specifica microflora. Pertanto, in un soggetto sano, la colonizzazione del tratto gastrointestinale da parte di specie batteriche orali è molto limitata; al contrario, è stato evidenziato un arricchimento delle specie oralicome Fusobacterium nucleatum, Campylobacter concisus, Veillonella parvula, Prevotella spp, Streptococcus spp e Corynebacterium spp nel tratto gastrointestinale di pazienti con IBD.

 

Come mai si ha una correlazione tra gengive e intestino?

Nonostante numerosi studi abbiano indagato il fenomeno, ad oggi non è ancora del tutto chiaro come i batteri orali raggiungano e colonizzino il tratto gastrointestinale. Potenziali vie coinvolgono la deglutizione della saliva, la diffusione attraverso vasi linfatici o la diffusione ematogena dal rivestimento della tasca parodontale ulcerata o dall’epitelio sulculare.

Ma come mai in condizioni patologiche e, nello specifico, in condizioni di infiammazione, come nel caso delle IBD, aumenta il numero di specie batteriche orali che colonizzano il tratto gastrointestinale?

 

Disbiosi e infiammazione nelle IBD e nella parodontite

È noto da tempo che, tanto piu varia è la composizione del microbioma in una specifica sede del nostro corpo, tanto piu è sano il suo rapporto con il sistema immunitario e infiammatorio dell’ospite. Una riduzione della biodiversità microbica si riflette pertanto in una predominanza di specifici organismi patogeni che iniziano a dominare una specifica nicchia ecologica e instaurano una condizione di cosiddetta “disbiosi”.

Questa condizione è stata identificata anche in numerose NCDS, inclusa la IBD e la parodontite. La condizione di disbiosi tipica di queste due patologie si svilupperebbe infatti in risposta ad uno stimolo infiammatorio ad opera delle citochine ((IL-1β, TNFα, IL-6), dei radicali liberi dell’ossigeno (ROS) e dell’ossido nitrico (NO). Ladisfunzionale risposta immunitaria ed infiammatoria allo squilibrio del microbiota porterebbe ad una esacerbazione dell’infiammazione nella mucosa con conseguente danno tissutale, richiamo di macrofagi e neutrofili e alterazione della permeabilità di membrana con conseguente ulcerazioni del tessuto mucoso.

Le IBD e la parodontite pertanto avrebbero un influenza reciproca nella progressione della condizione patologica: l’infiammazione e la disbiosi orale comporterebbero un alterazione del microbiota intestinale e una conseguente alterazione della risposta immunitaria ed infiammatoria e viceversa.

Conclusione

I recenti studi in questo campo offrono numerosi obiettivi nella diagnostica e gestione clinica dei pazienti con IBD. Attraverso tecniche di profiling molecolare potrebbe essere possibile, in futuro, effettuare una diagnosi precoce di IBD e migliorare la predizione dei risultati delle terapie per questa patologia.

Gli studiosi si interrogano inoltre sul possibile utilizzo di questa tecnica per la manipolazione del microbiota intestinale che potrebbe portare ad un miglioramento della sua composizione favorendo così il ripristino della simbiosi gastrointestinale e la transizione, a livello orale, dalla condizione di disbiosi a quella di simbiosi.

La relazione tra salute orale e intestinale risulta molto complessa e saranno necessari ulteriori studi per comprenderne appieno le interazioni reciproche; il futuro della diagnostica e della terapia in questo ambito offre obiettivi entusiasmanti che necessiteranno della collaborazione di numerosi esperti in ambito microbiologico, immunologico, parodontale e gastroenterologico.

 

 

Bibliografia

Gums and Tums: what is the connection?

Perio Insight – European Federation of Periodontology

2024 8th Frbruary

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